La Ginecologia

a portata di Donna

 

6 domande, 6 risposte

Questo breve articolo e’ frutto di una intervista per il sito www.pazienti.org ed affronta il problema infertilità ed esami preconcezionali.

Le prime 4 domande

Dott. Sergio quali consigli vuole dare alle donne che vogliono avere un figlio ?

E’ giusto che la coppia arrivi alla gravidanza senza eccessiva “programmazione”, ma che tutto si svolga con la massima naturalezza. Se compaiono degli ostacoli, è bene che il problema venga affrontato in tempi rapidi, soprattutto se la donna si avvicina ai 40 anni, utilizzando le tecniche diagnostiche e terapeutiche che abbiamo a disposizione.
Oggi si tende a “programmare” qualsiasi aspetto della propria vita, ma lasciamo, per quanto possibile, che almeno l’arrivo di un figlio sia un fatto “naturale”.

Alcune cose sono spesso poco chiare alle donne che vogliono diventare mamme: quali sono gli esami preconcezionali (cioè da fare prima di restare incinte) e quando è il caso di farli?

Nel momento in cui la coppia decide consapevolmente di intraprendere una gravidanza, vi sono delle specifiche analisi che possono essere eseguite anche in regime di convenzione, quindi senza dover pagare i ticket sanitari:

Per la donna sono una serie di esami di laboratorio condotti da un campione di sangue, quali: il Rubeotest IgG, IgM, il Toxotest IgG, IgM, l’emocromo e il test per le emoglobine patologiche.
Queste analisi hanno la funzione di evidenziare se la donna ha contratto o meno alcune malattie che possono essere dannose e pericolose in gravidanza.
Il risultato del Rubeotest indica se la donna ha contratto o è stata vaccinata per il virus della rosolia (IgG positive); nel caso in cui le IgG risultassero negative la donna dovrebbe procedere alla vaccinazione per la rosolia, protetta per almeno 3 mesi dal contraccettivo. Si ricorda infatti che il contrarre la rosolia durante il primo trimestre di gravidanza espone l’embrione ad un maggior rischio di aborto e di malformazioni.
Analogo discorso si può fare con il Toxotest. La positività delle IgG indica che la donna ha contratto precedentemente la Toxoplasmosi, malattia trasmessa da feci infette di animali domestici. Per la toxoplasmosi non esiste vaccinazione e qualora la donna risultasse non protetta (IgG negative) dovrebbe osservare alcuni accorgimenti alimentari (carne ben cotta, ortaggi e frutta ben lavata o disinfettata ecc) già dalle prime fasi della gravidanza, poichè anche la toxoplasmosi è pericolosa per l’embrione.

Per l’uomo: l’emocromo e il test per le emoglobine patologiche.
Queste analisi dovrebbero essere eseguite dal partner maschile quando vi e’ la volontà di intraprendere una gravidanza e non solamente se sopraggiunge un problema di infertilità. D’altra parte si e’ detto che la scelta di cercare un figlio dovrebbe essere una scelta condivisa dalla coppia. Con queste analisi si puo’ arrivare all’identificazione di eventuali malattie genetiche (esempio talassemia) di cui l’uomo puo’ essere portatore sano.

Per la coppia: verifica del gruppo sanguigno e fattore Rh, HIV test, VDRL e TPHA. Particolarmente importante risulta essere la compatibilità del gruppo sanguignonell’ambito della coppia. Qualora la donna risultasse Rh Negativa e l’uomo Rh positivo, vi sarebbe un rischio di incompatibilità del Rh tra la madre e il feto, a partire dalla seconda gravidanza. Questo, se trascurato, può portare anche ad eventuali aborti. Nella donna l’incompatibilità del Rh va valutata anche attraverso il Test di Coombs indiretto.
Con l’emocromo si possono valutare invece stati anemici o alterazioni dei globuli rossi, indicativi talora di condizione di portatore sano di anemia mediterranea o di emoglobine patologiche (da confermare mediante apposito test).
Ugualmente importante risulta conoscere se la coppia è venuta in contatto con il virus dell’AIDS (HIV) o con la sifilide (VDRL- TPHA)

Dopo quanto tempo è il caso di fare un test di gravidanza?

Il dosaggio delle betaHCG nel sangue  serve per avere la certezza dello stato gravidico. Questo test può essere eseguito già dal 1 giorno di ritardo mestruale ovvero dopo 15-20 gg da un rapporto mirato.
Esistono anche test digitali casalinghi che possono essere eseguiti dalla donna attraverso l’urina. L’affidabilità di questi test è elevata, e  anche in questo caso si possono eseguire dal 1 giorno di ritardo del ciclo.

Dopo quanto tempo è il caso di preoccuparsi se non si resta incinta?

Convenzionalmente si ritiene che, qualora non si sia instaurata ancora una gravidanza dopo 1 anno di rapporti sessuali completi non protetti, si possa parlare di sterilità o infertilità. E’ un problema che affligge numerose coppie alla ricerca di un figlio, la cui frequenza e’ andata progressivamente aumentando in questi ultimi anni. Si calcola che per il 45% circa vi sia una causa femminile, per un altro 45% la causa sia maschile, mentre un 10% rimane inspiegata.
In questo caso può  essere opportuno procedere all’esecuzione di alcuni esami clinici rivolti a fare diagnosi di sterilità.

Le altre domande

Quali sono gli esami che servono per escludere eventuali problemi di fertilità?

Tra gli esami diagnostici rivolti ad evidenziare patologie dell’utero che possano ostacolare una gravidanza, riveste un ruolo importante l’ecografia transvaginale. Questo esame consente di visualizzare eventuali fibromipolipi localizzati all’interno della cavità uterina e che possono quindi essere di ostacolo per una gravidanza. Analogamente l’isteroscopia o recentemente la sonoisterografia, consentendo una visualizzazione diretta o indiretta della cavità uterina, sono in grado di diagnosticare formazioni all’interno dell’utero, ma anche alterazioni di forma come setti o subsetti uterini, utero bicorne o utero “a sella”. Tutti questi sono esami di tipo ecografico che non comportano l’esposizioni a raggi x. Talora la conferma di queste malformazioni necessita anche di una laparoscopia diagnostica, che è un piccolo intervento chirurgico.
Nella prima fase di diagnosi è importante anche appurare che le tube siano pervie attraverso l’isterosalpingografia, un esame radiografico eseguito dopo l’inserimento di un liquido di contrasto.

Quando è necessario coinvolgere nelle indagini anche il proprio compagno?

Il ruolo  del partner è di fondamentale importanza e deve essere di valido supporto psicologico per la donna. L’unico esame che l’uomo dovrebbe eseguire all’inizio di un percorso diagnostico per il problema sterilità è lo spermiogramma.
In base al risultato di questo esame si potrà escludere o confermare un eventuale problema maschile di infertilità. Da tener presente che in base alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2010, i parametri di fertilità degli spermatozoi sono variati e quindi è importante che i laboratori tengano presenti questi nuovi limiti per non creare inutili allarmismi nella coppia.

Scritto il 10 dicembre, 2010


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