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Nuove raccomandazioni per lo screening del cancro ovarico

Nel documento appena pubblicato su Jama che aggiorna le proprie raccomandazioni del 2012 sullo screening per il carcinoma ovarico, la United States Preventive Services Task Force (USPSTF) sconsiglia ancora una volta la diagnosi precoce nelle donne asintomatiche a medio rischio.
«Ci sono due ragioni principali che supportano la nostra posizione: una è che, sfortunatamente, gli odierni test di screening non sono efficaci nell’identificare efficacemente una donna con una neoplasia ovarica. E il secondo motivo discende dal primo: lo screening delle donne senza segni o sintomi di carcinoma ovarico non riduce il numero di decessi ma può portare a interventi chirurgici non necessari» spiega Maureen Phipps della Brown University di Providence, Rhode Island, membro del gruppo di esperti che ha firmato il documento. Aggiunge David Grossman, Università di Washington, Seattle, presidente dell’USPSTF: «La Task Force spera di poter modificare questo documento se in futuro verranno sviluppati test di screening migliori per il cancro ovarico». E in un editoriale di accompagnamento Karen Lu, del Dipartimento di oncologia ginecologica all’MD Anderson Cancer Center di Houston, commenta: «Dobbiamo non solo moltiplicare gli sforzi per a identificare strategie di diagnosi precoce in grado di ridurre morbilità e mortalità del cancro ovarico, ma anche sviluppare strategie preventive complementari». L’editorialista sottolinea che molti tumori ovarici sierosi di alto grado, il tipo più comune di cancro ovarico e certamente il sottotipo con il più alto carico di mortalità, non originano dall’epitelio superficiale ovarico, come si pensava in precedenza, ma dall’epitelio fimbriale delle tube di Falloppio. «Studi recenti dimostrano che i campioni prelevati da donne con mutazioni genetiche BRCA1 o BRCA2 sono tumori delle tube di Falloppio, e che la loro rimozione chirurgica, assieme alle ovaie, è la base della prevenzione in queste donne ad alto rischio» spiega l’editorialista. E conclude: «Lo sviluppo di test genetici accurati, di nuove opzioni preventive e di una diagnosi precoce efficace svolge un ruolo chiave nel ridurre l’incidenza e l’elevata mortalità associata al cancro ovarico». (da Doctor33)

JAMA. 2018. doi: 10.1001/jama.2017.21926 
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2672638 

 

Scritto il 19 febbraio, 2018


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