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Scoperto il meccanismo che impedisce l’aborto spontaneo

RICERCA ITALIANA INDIVIDUA LE CELLULE NATURAL KILLER
(DIRE – Notiziario Sanita’) Roma, 29 giu. – Aborto spontaneo, un meccanismo lo impedisce. E’ stato scoperto da un gruppo di ricercatori italiani i motivi alla base dell’aborto spontaneo. Il team di scienziati dell’Istituto Gaslini di Genova e dell’Universita’ del capoluogo ligure hanno, infatti, identificato un meccanismo all’interno dell’organismo che protegge il feto dalle crisi di rigetto. In alcuni casi, il meccanismo non entra in funzione e il feto viene aggredito dagli anticorpi materni, che nella maggior parte dei casi portano all’aborto. Ogni feto eredita’ meta’ dei geni paterni e meta’ di quelli materni, fra cui i geni che codificano gli antigeni di istocompatibilita’ Hla, sostanze determinanti per la risposta immunitaria, ma che possono provocare il rigetto in caso di trapianto da donatore non compatibile.gravidanza

Durante la gravidanza, in condizioni ottimali, l’organismo femminile riesce a tollerare i geni estranei del compagno. Cio’ e’ possibile grazie a un particolare tipo di linfociti T con proprieta’ immunoregolatore (Treg), che bloccano la reazione immunitaria e impediscono il rigetto del feto. I ricercatori italiani sono riusciti a capire il meccanismo attraverso il quale le Treg vengono attivate durante la gravidanza. Coordinati Maria Cristina Mingari, docente di immunologia dell’Universita’ di Genova, e da Lorenzo Moretta, direttore scientifico del Gaslini, i ricercatori sono giunti alle loro conclusioni dopo anni di ricerche, e il lavoro sara’ presto pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science.

“Noi studiamo da molti anni le cellule natural killer (Nk) – spiega Moretta – Si trovano nel sangue, ma sono particolarmente abbondanti anche a livello della placenta. In genere, le Nk uccidono tumori e cellule infettate da virus. Nella placenta invece cambiano completamente il loro comportamento e producono varie sostanze (citochine, chemochine, fattori di crescita), che inducono la crescita dei tessuti e la formazione di nuovi vasi (fondamentali per nutrire la placenta e il feto in accrescimento). Ma abbiamo scoperto anche dell’altro – prosegue – nella placenta, le cellule Nk si scambiano informazioni con un particolare tipo di macrofagi specializzati. In seguito a questa ‘conversazione’, viene impartito il comando (attraverso ‘messaggeri solubili’ quali citochine) di formare moltissime Treg. Le Treg a questo punto bloccano ogni tentativo del sistema immunitario della madre di eliminare il feto”. Questo meccanismo, secondo quanto illustrato dai ricercatori, puo’ risultare alterato ad esempio per un deficit di cellule Nk o di un inefficace scambio di informazioni tra cellule. “Ecco che non vengono prodotte Treg – aggiunge Mingari – e il feto viene aggredito dalle cellule killer e dagli anticorpi materni. Il risultato piu’ frequente e’ l’aborto”. A provocare l’aborto e’ spesso l’eta’ della donna, che a seguito del mutamento indotto dalle condizioni socio-economiche e’ sempre piu’ elevata: dopo i 40 anni l’aborto spontaneo ha un’incidenza sulla gravidanza del 20%, quando la madre ha un’eta’ intorno ai 30 anni i casi di aborto si riducono statisticamente a meno del 10%”. Sicuramente una delle cause di aborto e’ un difetto dell’ovocita dovuto a imperfezioni subentrate nella meiosi e collegate all’eta’ materna. Il meccanismo messo in luce dallo studio potrebbe avere risvolti importanti anche per altri aspetti legati alla salute:
“un meccanismo simile -spiegano gli studiosi – sembra essere attivo anche in alcuni tumori che riescono cosi’ a sfuggire al controllo e all’eliminazione dal sistema immunitario. Quindi, un meccanismo di regolazione molto utile in gravidanza e’ del tutto negativo nel caso di tumori. Stiamo ora valutando anche questi aspetti”.

(Wel/ Dire)

Scritto il 30 giugno, 2010


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