Un farmaco per la riduzione del desiderio sessuale femminile
Un nuovo trattamento non ormonale per il disturbo da calo del desiderio sessuale nelle donne (Hsdd) si è dimostrato efficace in studi di fase III nelle pazienti in pre-menopausa.
Si avvicinano, quindi, i tempi per la registrazione di un farmaco, almeno negli Stati Uniti, per questa condizione clinica. Si tratta del flibanserin, attivo a livello dell’Snc come modulatore di neurotrasmettitori quali dopamina, noradrenalina e serotonina che giocano un ruolo chiave nella regolazione del desiderio sessuale. 
Ma cosa si intende per Hsdd? :È una disfunzione sessuale primitiva, caratterizzata da riduzione del desiderio in donne precedentemente recettive sotto il profilo sessuale. La sua comparsa può avvenire a qualunque età (gli studi epidemiologici dimostrano che una donna su dieci è interessata dal fenomeno) tuttavia le ripercussioni più importanti sulla relazione di coppia e sulla qualità di vita si hanno in età giovanile, quando il disturbo causa una maggiore sofferenza psicofisica. Ed è per queste donne, in cui il disturbo può essere facilmente diagnosticato da un questionario maneggevole anche per il medico di medicina generale, il Decreased sexual desire screener (Dsds), che è stato messo a punto il nuovo trattamento. Si tratta di una nuova opzione terapeutica per un problema complesso e multifattoriale, affrontato finora con approcci di natura diversa in assenza di un farmaco specifico. In totale, esaminate oltre 1.000 pazienti con Hsdd e forte sofferenza per il disturbo sessuale, di età media 35 anni circa, trattate con 100 mg/die per via orale con flibanserin prima di coricarsi per 24 settimane. I risultati sono molto incoraggianti.Flibanserin aumenta il numero degli eventi sessuali soddisfacenti per la donna, aumenta la frequenza e l’intensità del desiderio in base al punteggio di diversi questionari gold-standard per la sessualità femminile e secondo quanto riportato su un diario elettronico fornito alle pazienti, migliora i rapporti sessuali e riduce la sofferenza psichica della donna a fronte di effetti collaterali di minore entità. (da GdM)
Scritto il 24 novembre, 2009
