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Biopillola… e non solo

La cosiddetta “bio-pillola” è una pillola contraccettiva contenente estradiolo ed un progestinico (dienogest, nomegestrolo) differente a seconda del nome commerciale della pillola. Quello che conta, in questo caso, è la presenza dell’estradiolo in forma naturale (da cui il temine “bio”), ossia identico a quello prodotto dalle ovaie. La presenza dell’ormone naturale consente una maggiore tollerabilità da parte dell’organismo, riducendo alcuni tra gli effetti indesiderati delle pillole tradizionali, che, in alcuni casi, potevano essere responsabili di ritenzione idrica e lieve aumento di peso. Questi effetti potevano risultare particolarmente sgraditi alle ragazze, impaurite dal rischio di comparsa di cellulite.

Con la “bio-pillola” questi effetti sono notevolmente ridotti. Ovviamente, molto dipende dallo stile di vita che conduce la donna che assume la pillola. E’ consigliabile sempre adottare una sana alimentazione e svolgere attività fisica.

La “bio-pillola” si compone di 28 compresse, di cui 24 contengono gli ormoni e 4 sono “placebo”, ossia non contengono ormoni, ma servono per dare un ritmo settimanale alla somministrazione. Non devono essere fatte pause di sospensione. La sicurezza contraccettiva è ugualmente assicurata se l’assunzione di tutte le pillole avviene regolarmente.

Dobbiamo dire che la pillola contraccettiva sia “tradizionale” che “bio” non presenta rischi se la donna è in buona salute, se non fuma, se non vi sono fattori (di solito familiari) che comportano un maggior rischio di tromboembolismo, patologie del fegato o tumorali.

Quindi rassicurerei le utilizzatrici della pillola dicendo che la contraccezione ormonale è sicura, seguendo i consigli e le raccomandazioni fornite dal proprio ginecologo.

Recentemente si è parlato di alcune pillole contenenti drospirenone che aumenterebbero il rischio di tromboembolismo venoso. Questo allarme è stato recentemente ridimensionato attraverso un comunicato dell’Agenzia Europea del Farmaco

Nel caso della “bio-pillola”, questa ha sicuramente un minor impatto sull’organismo, ma gli effetti indesiderati o positivi sono spesso legati al tipo di progestinico contenuto nella pillola.

Da un recente studio è emerso che l’80% delle utilizzatrici della pillola ha riferito un netto miglioramento della propria attività sessuale. Ritengo che questo sia dovuto ad un miglior vissuto della propria vita sessuale, senza preoccupazioni di andare incontro ad una gravidanza indesiderata.

Nel caso della “bio-pillola” sono stati riscontrati rari casi in cui il desiderio sessuale (libido) era aumentato, ma non è possibile generalizzare dicendo che l’assunzione della pillola contraccettiva, sia tradizionale che bio, può aumentare il desiderio sessuale.

La contraccezione ormonale, negli ultimi anni, si è caratterizzata per la commercializzazione di pillole a basso dosaggio di estrogeno e per la presenza di nuovi progestinici.

Il basso dosaggio di estrogeno consente di avere, come già detto, un minor impatto ormonale sull’organismo, riducendo alcuni effetti collaterali. I diversi progestinici hanno caratteristiche differenti l’uno dall’altro potendo in alcuni casi ridurre l’effetto di ritenzione idrica oppure, grazie all’effetto anti-androgeno, migliorare alcune condizioni quali acne, pelle grassa, perdita di capelli, tipica delle ragazze che soffrono di ovaio multifollicolare o policistico.

Nei prossimi mesi dovrebbe essere commercializzata una pillola contenente un ormone, presumibilmente un progestinico, che utilizzata per periodi lunghi presenta un profilo favorevole per quanto riguarda l’efficacia e la tollerabilità, determinando una riduzione progressiva del dolore e delle irregolarità nel sanguinamento; inoltre, la diminuzione del dolore pelvico persiste per almeno 24 settimane dopo la fine del trattamento. Questo comporterebbe un grande risultato per le donne che soffrono di questa malattia, che recentemente è stata inserita tra quelle invalidanti.
L’endometriosi infatti costringe spesso la donna ad assentarsi dal posto di lavoro nei giorni in cui ha più dolore pelvico.

La scelta della pillola deve essere valutata attentamente dal ginecologo in base alle esigenze della donna.
Esistono pillole maggiormente indicate per problemi di acne, pelle e capelli grassi, ipertricosi: in questo caso la scelta dovrebbe cadere su una pillola con un particolare tipo di progestinico che ha un effetto anti-androgeno, ossia che vada a bilanciare l’eccesso di ormoni androgeni, causa del problema.
In caso di ritenzione idrica, pesantezza delle gambe si può ricorrere all’azione di un particolare progestinico, associato ad un basso dosaggio ormonale per determinare una minore ritenzione idrica e quindi un minor rischio di sviluppare cellulite.
Esistono pillole maggiormente indicate nelle ragazze molto giovani o viceversa nelle ultraquarantenni, se si hanno mestruazioni abbondanti o spotting intermestruale. In questo caso, il tipo di estrogeno ed il dosaggio possono determinare un miglioramento dei disturbi della nostra paziente.

Esistono delle condizioni che devono far supporre che un certo tipo di pillola non sia la più adatta.
Se vi è uno spotting (perdita di sangue) persistente oltre i primi mesi di assunzione della pillola bisogna pensare ad un cambio con una più adatta.
Sintomi importanti possono essere la cefalea, la nausea, l’eccessiva pesantezza alle gambe, un aumento della peluria.
Di fronte a questi problemi sollevati dalla paziente, sarà compito del ginecologo valutare le condizioni e trovare la pillola più adatta. Le pillole in commercio sono tante, ma come abbiamo visto, ognuna ha un particolare “target” di donna.

Vi possono essere delle situazioni in cui sia più conveniente utilizzare una pillola con solo progestinico, ad esempio dopo un parto e durante l’allattamento oppure, in caso di cicli abbondanti, se si vuole sfruttare la capacità del progestinico di riequilibrare il flusso.

Bisogna però dire che l’ovaio produce ormoni (estrogeno e progestinico), quindi l’utilizzo di una pillola combinata risulta quello più naturale.

Vorrei concludere dicendo che la pillola protegge da gravidanze indesiderate, ma non dalle malattie sessualmente trasmesse tra cui l’HPV, il virus dei condilomi, che è un fattore di rischio per il cancro del collo dell’utero. Il miglio mezzo di prevenzione per queste malattie è l’uso del profilattico, da utilizzare insieme alla pillola in caso di rapporti occasionali o con partner differenti e di cui non si conosce lo stato di salute.

Da un’intervista concessa a Cosmopolitan

Articolo Cosmopolitan

Scritto il 28 febbraio, 2013


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